Una giovane insegnante ucraina testimonia il suo mutamento di sguardo: dall’odio generato dai bombardamenti fino a scoprire i russi come fratelli di un comune destino di sofferenza: “Quand’ero a Cracovia sono andata ad Auschwitz, perché mi sembra che il periodo del GuLag e dei lager nazisti sia stato il momento più disumano, e al tempo stesso più umano della storia. E quando mi sono trovata lì ad Auschwitz, ho provato un grande dolore, ho pensato che anche in Russia muoiono bambini, persone, e ho scorto il legame storico tra tutte queste cose”.
(Kristina Ursuljak, Voci dall’Ucraina. Se odio, perdo la guerra, La nuova Europa, 20 Marzo 2022)
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