Nella pagina ufficiale Facebook di Mario Calabresi e nel suo Blog “Altrestorie” una bella intervista al soldato Nikita e a sua moglie, che ci restituisce la vita quotidiana di una giovane famiglia ucraina travolta dalla guerra.
Autore: La Redazione Pagina 2 di 5
Proseguono le testimonianze sul primo anno di guerra affidate alla rivista “La Nuova Europa”. Svetlana Panič, una russa espatriata, riflette sul significato più profondo della parola “speranza” e sul senso del tempo, apparentemente schiacciato ormai solo sul presente: “Oggi per me lo spartiacque invalicabile passa fra chi ritiene che esista una ragione ‘di Stato’, metafisica o comunque superiore per cui si possa invadere la terra altrui e uccidere i suoi abitanti, e chi pensa che la guerra sia un male assoluto e indiscutibile. È cambiata la concezione stessa della parola ‘nostri’, che non si riferisce solo a quelli con cui condividiamo il modo di pensare e ‘le citazioni’, ma soprattutto a coloro con cui puoi stare insieme dentro una comune speranza”. Andrej Desnickij, espatriato a Vilnius, parla del tradimento dei chierici e di una nuova speranza per il futuro: “La guerra è la tragedia della separazione. Ma anche una possibilità di incontri”. Il filosofo Massimo Borghesi lancia il suo grido di dolore per una guerra fortemente voluta da Putin e strisciata per otto anni nel colpevole silenzio delle diplomazie internazionali, che non lascia intravedere al momento alcuna via d’uscita. L’Europa sembra così sempre più spettatrice impotente: “Oggi ‘la guerra in Ucraina è sulla scala strategica del mondo scontro fra Russia e Stati Uniti d’America’ (Caracciolo), non primariamente guerra tra Europa e Russia. L’Europa è divisa, dilaniata essa stessa al suo interno, sulle misure da adottare. Succube del grande gioco. Impotente, perciò, a mediare, a indicare soluzioni. Questa è la vera tragedia nella tragedia: essere spettatori di una guerra e non essere in grado di intravedere soluzioni che possano porvi fine”. Infine, l’archimandrita ortodosso Kirill Hovorun, ucraino, denuncia la contraddittoria ideologia “Cristo-fascista” putiniana che da ben prima del 2014 aveva prearato la guerra all’Ucraina: “L’ideologia del ‘mondo russo’ estrapola l’idea della purezza della fede applicandola al piano socio-politico e inscrive sui suoi vessilli slogan di lotta per ‘i valori tradizionali’ contro il presunto Occidente moralmente corrotto”.
“Un anno che ci ha cambiato” – 2, in “La nuova Europa”, 24 febbraio 2023
A un anno esatto dall’inizio dell’aggressione putiniana all’intera Ucraina e dopo otto anni dall’inizio del conflitto di frontiera nel Donbass, il fatto davvero stupefacente è che l’Ucraina, oggi, ancora resiste. Certamente resiste l’esercito, sostenuto dall’Occidente, ma innanzitutto resiste il popolo ucraino, che ha mostrato un coraggio e una volontà di tenuta su cui nessuno, un anno fa, avrebbe scommesso. La rivista “La nuova Europa”, che in questo anno di guerra ha sempre offerto uno sguardo originale al di là dei calcoli politici, pubblica una riflessione a più voci: padre Mauro Lepori, abate generale dell’Ordine Cistercense, e Elena Zemkova, dissidente russa esponente di “Memorial”, ci testimoniano l’attenzione all’umano e la resistenza morale; l’ex ministro agli esteri Mario Mauro suggerisce un punto di osservazione storico-politico: “La vera sorpresa di questa guerra è nella reazione del popolo ucraino”; infine il poeta dissidente bielorusso Dmitrij Strocev documenta una resistenza culturale e umana dinanzi ad una guerra pianificata ben prima dell’aggressione russa per interposta persona al Donbass nel 2014.
Russia-Ucraina: un anno che ci ha cambiato – 1 , in “La nuova Europa, 22 febbraio 2023.
La guerra mostra il peggio dell’uomo, ma l’umanità non viene meno. Una blogger ucraina racconta come anche nelle condizioni più dure possa nascere nella popolazione un’inaspettata resistenza civile: “Abbiamo cominciato davvero ad aggrapparci gli uni agli altri. Se non fosse per la morte, la distruzione e gli orrori disgustosi della guerra, si potrebbe dire che tutto questo ci ha resi più felici, o forse… la felicità arriverà più avanti…”.
La rivista «Russian Oppositional Arts Review» (Bollettino della cultura russofona d’opposizione), nata il 24 aprile 2022 per dare spazio agli scrittori contro la guerra, è stata bloccata dalla procura russa il 15 luglio. Valerij Panjuškin vi proponeva questa breve riflessione, ben oltre l’ideologia e la politica.
Da qualche anno si è affacciata anche in Italia la “scommessa” dei Licei quadriennali.
Dopo il successo del primo ciclo di sperimentazione, all’inizio di un secondo e più ampio ciclo, LineaTempo nel numero 32, dal titolo Licei quadriennali: una scommessa fondata? Esperienze e progettazioni di un nuovo modello scolastico, ha operato un’attenta ricognizione sul senso culturale-educativo di questa innovazione.
I contributi, predisposti nella prospettiva di un sapere riflessivo sull’esperienza, offrono un ampio spettro di riflessioni sul senso della sperimentazione e sulle sue prospettive future.
Andrea Caspani – Il “cantiere” del quadriennale: una introduzione
Roberto Pasolini – Uno scenario di innovazione per la scuola italiana: i percorsi quadriennali
Giacomo Ferrari – Il Quadriennale: un profilo educativo, culturale e professionale rinnovato del Liceo
Martino Frizziero – La genesi di un quadriennale: un modello responsabilizzante-comunitario
Roberto Pasolini – Il Quadriennale: un percorso ordinamentale innovativo e di qualità
Simona Favari – Il Liceo quadriennale come leva per l’innovazione
Matteo Asti – La rielaborazione dell’asse umanistico nella prospettiva di un quadriennale
Emanuela Centis – Il processo pedagogico-educativo in un quadriennale
Davide Silvestri – La dimensione umanistico-letteraria nella Scuola italiana di Atene
Prospero Argena – La dimensione storico-filosofica nella Scuola italiana di Atene
Luigi Pati – Paola Zini – La valenza pedagogica del modello quadriennale
Per i Percorsi culturali e didattici viene presentato un nuovo interessante documento ministeriale sulla didattica della Frontiera Adriatica e una originale proposta di didattica della storia su Trieste.
Nei Segmenti appaiono: un’ampia riflessione su Dante e le grandi questioni escatologiche, la ricostruzione storica della crisi sino-taiwanese negli anni ’50 e l’analisi del rapporto tra l’opera di Šostakovič e la morsa del totalitarismo in cui è vissuto.
In Recensioni ed eventi una recensione del libro di Carlo Ossola, Personaggi della Divina Commedia, che presenta la Commedia come un «teatro d’anime viventi» e la recensione dell’acuta (e quanto mai attuale) lettura del poema omerico fatta da Simone Weil in L’Iliade o il poema della forza.
Nel nostro mondo sempre più tecnologizzato ed in preda a una drammatica crisi dell’umano c’è ancora spazio per la poesia?
LineaTempo nel numero 31, intitolato L’ampiezza del cielo (F. Loi). Uno sguardo sulla poesia contemporanea ha provato a verificare se e quanto il lavoro dei poeti sulla parola possa tornare ad essere attuale e ad incidere sulla vita.
Sono emerse così una serie di testimonianze di poeti, in molti casi legati da rapporti di “filiazione” con il grande Franco Loi, che documentano come negli ambiti più diversi, dal mondo della scuola al carcere, la poesia, praticata come spazio di apertura al lavoro sul proprio io, costituisca uno spalancamento di orizzonte che mette in grado di sfidare il mal di vivere contemporaneo.
Massimiliano Mandorlo – Premessa a L’ampiezza del cielo. Uno sguardo sulla poesia contemporanea
Lo spazio autentico della poesia torna attuale nella vita e nel mondo educativo come sfida alla crisi dell’umano
Nicoletta Stefanelli – Un guizzo di luce nella scuola
Il racconto dell’esperienza dell’insegnamento della poesia a scuola con il Premio Galdus
Rudy Toffanetti – I bambini non giocano più in strada
Il rapporto con un maestro educa al vero senso della comunicazione della poesia in tempo di social
Lorenzo Rapisarda – Un’ardente obbedienza (Atelier delle Arti di Castelmola 2022)
Un’esperienza viva di convivenza aperta all’arte della parola e del suono che nasce dalla cura del “dirsi del mondo”
Lorenzo Babini – Ipotetici lineamenti di una poesia presente
Come recuperare lo spazio della poesia in tempi di sovrabbondanza informativa
Pietro Russo – Ricerca e trasmissione della poesia: un’esperienza
La poesia come sguardo che spalanca all’incontro con l’umano nell’esperienza dell’insegnamento e della ricerca
Sara Scibilia – Poesia come esperienza di conoscenza divergente
La portata rivoluzionaria della poesia in tempo di Covid
Davide Ferrari – La poesia … neanche a me piace
La ricerca dell’autentico fermento della lingua vivente nell’esperienza di lavoro con la parola in carcere
Per i Percorsi culturali e didattici viene presentato il Pirandello “cantore della tenerezza”. Questo aspetto finora poco conosciuto del grande autore emerge con nettezza dall’analisi di tre novelle.
Nei Segmenti appaiono: una riflessione sul rapporto tra poesia e trascendente, la ricostruzione storica del senso e delle fasi della “campagna dei cento fiori” nella Cina di Mao e gli sviluppi del dialogo tra Stato e Chiesa in Messico dopo la fine tragica della Cristiada fino alla svolta democratica di fine Novecento.
In Recensioni ed eventi una recensione dell’ultimo libro di Susanna Tamaro, carico di passione per l’umano e ricco di spunti per i giovani, la presentazione dell’archivio e della biblioteca di Eugenio Corti, ora a disposizione degli studiosi presso l’Ambrosiana e l’invito alla lettura di un bel libro di poesia.
La rivista statunitense Tempest ha intervistato la sociologa Alona Lasheva e il politologo Denys Pilash, attivisti del movimento politico ucraino Sotsialnyi Rukh (“Movimento sociale”), orientato verso la sinistra radicale. La lunga intervista offre una testimonianza “dal di dentro” della realtà della guerra e offre diverse riflessioni sui diversi volti della resistenza ucraina, sul futuro delle regioni occupate dai russi e sulla questione del multilinguismo e della multietnicità ucraina. I due docenti universitari non lesinano una lettura marcatamente marxista, tutta interna allo schema classico della di lotta di classe, eppure la loro visione resta lontana dalle interpretazioni manichee sia di destra che di sinistra che sembrano prevalere nel mondo occidentale. Si rivela qui una sinistra radicale ucraina critica verso il proprio governo ma egualmente schierata per una priorità della resistenza “all’imperialismo russo” e per una pace secondo giustizia e democrazia.
Ol’ga Sedakova: “Non ho dubbi sul fatto che questa gente abbia ben poco a spartire con la cultura russa, e che probabilmente non ha mai letto sul serio neanche Lev Tolstoj“. In un’intervista a “La Nuova Europa”, la poetessa russa parla della censura della memoria da parte del potere e di una vera e propria cancellazione della cultura russa.
Sedakova, Dov’è l’umiliazione della Russia, “La Nuova Europa”, 13 luglio 2022.
A distanza di due anni dall’introduzione della nuova Educazione civica nella scuola italiana LineaTempo nel numero 30 si è proposta di verificare la portata culturale ed educativa del nuovo insegnamento.
Col dossier Insegnare Educazione civica: una possibile svolta per la scuola italiana documentiamo come questa innovazione, se sviluppata con percorsi in forma esperienziale fondati sulla centralità della relazione educativa, può diventare “linfa vitale” per il rinnovamento della scuola.
Delineano questa prospettiva, che permette una critica efficace all’individualismo contemporaneo, i diversi contributi offerti, che riflettono da varie angolazioni sui nodi fondamentali di questo insegnamento.
Andrea Caspani – Scuola, cultura e vita: il ruolo strategico della nuova Educazione civica
Il senso di un dossier
Elena Cappai – L’insegnamento trasversale dell’Educazione civica: una sfida per la scuola italiana
Costruire percorsi trasversali centrati su “compiti di realtà”
Dario Eugenio Nicoli – Il farsi dell’umano
Un curriculum e un canone per l’Educazione civica
Rosario Mazzeo – Educazione civica e valutazione: una prospettiva globale
La valutazione come risorsa per il cambiamento
Francesco Lorusso – Leadership e processi innovativi
Il contributo dell’Educazione civica per innovare schemi organizzativi e didattici
Federica Ceriani – Percorsi trasversali di Educazione civica: una sperimentazione in atto
Esperienze interdisciplinari di Educazione civica promosse da Istoreto
Sante Maletta – Alle radici della relazionalità
L’aristotelismo sovversivo di Alasdair MacIntyre
Per i Percorsi culturali e didattici viene focalizzata una prospettiva di insegnamento di storia per le scuole medie del gruppo di docenti che propone il progetto Educare insegnando
Nei Segmenti appaiono: un articolo che costituisce un controcanto all’immaginario culturale dell’ideologia del Russkij Mir; un breve profilo di Armida Barelli, grande protagonista della storia italiana del Novecento finora poco conosciuta; la ricostruzione della storia di padre Popieluszko e della sua opera di resistenza nella Polonia comunista e una riflessione sulla Paternità e il desiderio, che mostra come amare le storture della vita.
Primo Piano è dedicato a Rolando Rivi e l’imprevedibilità del bene, con una serie di interventi connessi alla pubblicazione del libro 13 aprile 1945
In Recensioni ed eventi un’accurata presentazione di un libro che fa una storia culturale dell’Eucarestia e la recensione di un libro sulle riduzioni gesuitiche del Paraguay che mostra l’irriducibile contemporaneità dei gesuiti.