“L’Ucraina esiste come nazione indipendente solo dal 1991 – dice don Stefano Caprio, uno dei massimi esperti italiani di Chiesa e Russia -, ma già dalla metà dell’Ottocento coltiva un proprio spirito nazionale, ispirato da famosi poeti e scrittori come Taras Ševčenko e Nikolaj Gogol”. Nel putinismo vi è “un uso politico della morale, della filosofia e della religione che ha ben poca attinenza con la realtà, ma tocca i nervi scoperti della coscienza degli occidentali”.
Mentre Putin si apprestava a far entrare in Ucraina le truppe russe, tracciava le linee ideologiche di una nuova filosofia della storia che in un sol colpo cancella la visione sovietica della storia per annunciare al mondo una nuova Weltanschauung.
Il “mondo russo” è nell’ideologia di Putin come l’unità suprema che abolisce ogni distinzione e ogni processo storico che ha dato vita alle diverse nazioni slave, ma secondo Ettore Cinnella l’indipendenza dell’Ucraina “non fu il risultato dell’azione dei gruppi nazionalistici di quel paese, ma va vista come l’esito di un lungo processo storico”.
Un gigante della letteratura francese del Novecento, eppure poco conosciuto in Italia, salvo che per il dramma teatrale L’annuncio a Maria … Grazie a una pattuglia di specialisti, guidati dalla passione e dalla competenza di Simonetta Valenti, abbiamo cercato di delineare il senso della ricerca umana ed artistica di questo poliedrico grande autore. Claudel infatti ha attraversato le drammatiche lacerazioni dell’uomo contemporaneo e sue personali senza rinnegare nulla dell’umano, anzi traendone ispirazione per un lavoro costante di scavo del proprio io in stretto e continuo dialogo con la proposta cristiana incontrata nel pieno dell’età adulta.
Domique Millet-Gérard: Téte d’Or Una grande macchina epica che ci mette dinanzi agli occhi e al cuore la straordinaria epopea interiore di un giovane per uscire dal materialismo del suo ambiente.
Nei Segmenti appaiono articoli sulla storia di Quintino Di Vona, un grande insegnante, latinista e partigiano, e su Juan Rulfo, grande scrittore messicano che ha esplorato il contesto sociale della Cristiada.
Elena Rusakova racconta sulla Rivista “La Nuova Europa” una commovente manifestazione di dissenso esploso tra la gente della metropolitana della sua città. Se dei testimoni si pongono con libertà, può accadere che il cuore delle persone risponda.
(Elena Rusakova, Lettere dalla Russia / 2, “La Nuova Europa”).
Dmitry Strotsev, poeta bielorusso, dopo lo scoppio della guerra che contrappone i governi bielorusso e ucraino posta nella pagina di Facebook questa poesia che aveva scritto precedentemente, che esprime il suo amore per gli amici ucraini
Украине
пускай не встретимся уже
мы встретились уже
уже не выйти в небеса
мы вышли в небеса
и больше нам не опьянеть
настолько мы пьяны
и мы не перестанем петь
над пропастью войны
All’Ucraina
Non dobbiamo incontrarci di nuovo
Ci siamo già incontrati
Non andare più in cielo
Noi siamo arrivati in cielo
E non ubriachiamoci oltre
Siamo così ubriachi
E non smettiamo di cantare
Sopra l’abisso della guerra
Una giovane insegnante ucraina testimonia il suo mutamento di sguardo: dall’odio generato dai bombardamenti fino a scoprire i russi come fratelli di un comune destino di sofferenza: “Quand’ero a Cracovia sono andata ad Auschwitz, perché mi sembra che il periodo del GuLag e dei lager nazisti sia stato il momento più disumano, e al tempo stesso più umano della storia. E quando mi sono trovata lì ad Auschwitz, ho provato un grande dolore, ho pensato che anche in Russia muoiono bambini, persone, e ho scorto il legame storico tra tutte queste cose”.
(Kristina Ursuljak, Voci dall’Ucraina. Se odio, perdo la guerra, La nuova Europa, 20 Marzo 2022)
«La storia ha accelerato; l’impossibile è diventato possibile. Gli sviluppi che due settimane fa nessuno immaginava stanno avvenendo con una velocità incredibile», ha scritto Anne Applebaum a proposito dell’attuale guerra in Ucraina (Anne Applebaum,The Impossible Suddenly Became Possible). L’aggressione russa all’Ucraina ha posto infatti all’attenzione di un’attonita opinione pubblica le vicende e il destino di questa nazione a nord del mar Nero, che dal 1991 è stata riconosciuta da tutti come Stato indipendente.
“Non si arresta la violenta aggressione contro l’Ucraina, un massacro insensato dove ogni giorno si ripetono scempi e atrocità. Non c’è giustificazione per questo. Supplico tutti gli attori della comunità internazionale perché si impegnino davvero nel far cessare questa guerra ripugnante”. Così papa Francesco, invocando la fine delle ostilità tra Russia e Ucraina dopo ben 25 giorni di guerra”.
Sul sito di GARIWO, che conduce un’opera preziosa di testimonianza della difesa dei diritti delle persone, troviamo un’equilibrata esposizione degli sviluppi politici della crisi in Ucraina che da semplice crisi politica interna nel 2013 è via via diventata crisi separatista nel 2014, poi guerra endemica e infine invasione. L’autore non manca di evidenziare alcuni errori dei governi ucraini e certe spinte radicali di estrema destra che hanno oggettivamente fatto il gioco delle mire neoimperialiste di Putin, ma il ruolo di ingerenza da parte russa negli affari interni di un paese sovrano e il progetto espansionista panrusso, sostenuto da una propaganda menzognera, risulta evidente fin dall’inizio.