Il “mondo russo” è nell’ideologia di Putin come l’unità suprema che abolisce ogni distinzione e ogni processo storico che ha dato vita alle diverse nazioni slave, ma secondo Ettore Cinnella l’indipendenza dell’Ucraina “non fu il risultato dell’azione dei gruppi nazionalistici di quel paese, ma va vista come l’esito di un lungo processo storico”.
Autore: La Redazione
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Un gigante della letteratura francese del Novecento, eppure poco conosciuto in Italia, salvo che per il dramma teatrale L’annuncio a Maria …
Grazie a una pattuglia di specialisti, guidati dalla passione e dalla competenza di Simonetta Valenti, abbiamo cercato di delineare il senso della ricerca umana ed artistica di questo poliedrico grande autore.
Claudel infatti ha attraversato le drammatiche lacerazioni dell’uomo contemporaneo e sue personali senza rinnegare nulla dell’umano, anzi traendone ispirazione per un lavoro costante di scavo del proprio io in stretto e continuo dialogo con la proposta cristiana incontrata nel pieno dell’età adulta.
Simonetta Valenti: Di Terra e di Cielo
Claudel nella sua ricerca e nella sua opera.
Agnese Bezzera: «La scena di questo dramma è il mondo». La vita di Claudel
Breve profilo biografico di Paul Claudel.
Alberto Fraccacreta: Nascere insieme all’Altro. Note sulla nuova traduzione italiana di Conoscenza dell’Est
Nell’incontro con l’Oriente la scoperta dell’alterità.
Annamaria Cascetta: L’Annonce faite à Marie
Leggere la realtà in chiave di immaginazione simbolica.
Alessandra Marangoni: Tre voci nel giorno più lungo tra la primavera e l’estate. La Cantate a trois voix
Tre donne in attesa di compimento.
Domique Millet-Gérard: Téte d’Or
Una grande macchina epica che ci mette dinanzi agli occhi e al cuore la straordinaria epopea interiore di un giovane per uscire dal materialismo del suo ambiente.
Flaminia Morandi: “Evergreen Claudel”
Un maestro del discernimento che non passa mai di moda.
Per i Percorsi culturali e didattici diversi contributi (Bellino, Giostra e Botturi) focalizzano il ruolo ed il valore della Resistenza morale delle Chiese cristiane al nazismo.
Nei Segmenti appaiono articoli sulla storia di Quintino Di Vona, un grande insegnante, latinista e partigiano, e su Juan Rulfo, grande scrittore messicano che ha esplorato il contesto sociale della Cristiada.
In Recensioni ed eventi un’ampia intervista ad uno dei massimi specialisti di storia militare, Virgilio Ilari, una recensione dell’ultimo libro di Borghesi su papa Francesco e una presentazione critica del libro Verga cristiano.
Infine la presentazione e il primo contributo della nuova sezione Lettori alla prova.
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Elena Rusakova racconta sulla Rivista “La Nuova Europa” una commovente manifestazione di dissenso esploso tra la gente della metropolitana della sua città. Se dei testimoni si pongono con libertà, può accadere che il cuore delle persone risponda.
(Elena Rusakova, Lettere dalla Russia / 2, “La Nuova Europa”).
Lettere dalla Russia / 2 / Non possiamo fare più niente… Vieni Signore – La Nuova Europa
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Dmitry Strotsev, poeta bielorusso, dopo lo scoppio della guerra che contrappone i governi bielorusso e ucraino posta nella pagina di Facebook questa poesia che aveva scritto precedentemente, che esprime il suo amore per gli amici ucraini
Украине пускай не встретимся уже мы встретились уже уже не выйти в небеса мы вышли в небеса и больше нам не опьянеть настолько мы пьяны и мы не перестанем петь над пропастью войны All’Ucraina Non dobbiamo incontrarci di nuovo Ci siamo già incontrati Non andare più in cielo Noi siamo arrivati in cielo E non ubriachiamoci oltre Siamo così ubriachi E non smettiamo di cantare Sopra l’abisso della guerra
(Dmitry Strotsev, All’Ucraina, 23.01.2022 )
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Una giovane insegnante ucraina testimonia il suo mutamento di sguardo: dall’odio generato dai bombardamenti fino a scoprire i russi come fratelli di un comune destino di sofferenza: “Quand’ero a Cracovia sono andata ad Auschwitz, perché mi sembra che il periodo del GuLag e dei lager nazisti sia stato il momento più disumano, e al tempo stesso più umano della storia. E quando mi sono trovata lì ad Auschwitz, ho provato un grande dolore, ho pensato che anche in Russia muoiono bambini, persone, e ho scorto il legame storico tra tutte queste cose”.
(Kristina Ursuljak, Voci dall’Ucraina. Se odio, perdo la guerra, La nuova Europa, 20 Marzo 2022)
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«La storia ha accelerato; l’impossibile è diventato possibile. Gli sviluppi che due settimane fa nessuno immaginava stanno avvenendo con una velocità incredibile», ha scritto Anne Applebaum a proposito dell’attuale guerra in Ucraina (Anne Applebaum, The Impossible Suddenly Became Possible). L’aggressione russa all’Ucraina ha posto infatti all’attenzione di un’attonita opinione pubblica le vicende e il destino di questa nazione a nord del mar Nero, che dal 1991 è stata riconosciuta da tutti come Stato indipendente.
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“Non si arresta la violenta aggressione contro l’Ucraina, un massacro insensato dove ogni giorno si ripetono scempi e atrocità. Non c’è giustificazione per questo. Supplico tutti gli attori della comunità internazionale perché si impegnino davvero nel far cessare questa guerra ripugnante”. Così papa Francesco, invocando la fine delle ostilità tra Russia e Ucraina dopo ben 25 giorni di guerra”.
(Papa Francesco all’Angelus del 20 marzo 2022)
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Sul sito di GARIWO, che conduce un’opera preziosa di testimonianza della difesa dei diritti delle persone, troviamo un’equilibrata esposizione degli sviluppi politici della crisi in Ucraina che da semplice crisi politica interna nel 2013 è via via diventata crisi separatista nel 2014, poi guerra endemica e infine invasione. L’autore non manca di evidenziare alcuni errori dei governi ucraini e certe spinte radicali di estrema destra che hanno oggettivamente fatto il gioco delle mire neoimperialiste di Putin, ma il ruolo di ingerenza da parte russa negli affari interni di un paese sovrano e il progetto espansionista panrusso, sostenuto da una propaganda menzognera, risulta evidente fin dall’inizio.
(Joshua Evangelista, Da Euromaidan all’invasione russa: l’Ucraina dal 2014 a oggi).
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È urgente, proprio nel momento in cui la cancel culture finisce per mettere in questione il valore stesso del nesso con il passato, riflettere sulla centralità dell’imprevisto, una categoria che, insieme alla libertà della risposta umana alle provocazioni del reale, è decisiva per comprendere il senso dell’intreccio tra gli avvenimenti e la globalità del divenire storico.
È questo il filo conduttore dei graffianti interventi e dei saggi che compongono il dossier del n. 28 di LineaTempo, dedicato al tema L’imprevisto nella storia e nelle storie.
Abbiamo provato a verificare quanto questa prospettiva aiuti ad “illuminare” alcuni episodi del passato, suggerendo allo stesso tempo spunti per una didattica della storia non ideologica, e fornendo elementi per riflettere sul nesso tra le concezioni dell’imprevisto e la letteratura italiana.
L’imprevisto nella storia e nell’insegnamento della storia di Daniele Semprini
Costantinopoli 1204: un vero imprevisto? di Nicola Naccari
Magellano e la prima circumnavigazione del mondo di David Salomoni
Attraversare il nichilismo contemporaneo in prospettiva storica di Andrea Caspani
Probabilità e imprevisto, fondamenti del metodo storico e dell’insegnamento della storia di Fabrizio Foschi
Come Sherlock Holmes sulle orme dei Giusti di Antonia Grasselli
L’imprevisto e la letteratura: da canone stilistico a visione antropologica di Giampaolo Pignatari
L’imprevisto che muove le storie di Elisabetta Valcamonica
Si segnala inoltre per l’organicità e l’ampiezza dei riferimenti il Percorso culturale e didattico dedicato a I Sacri Monti di area italiana
In occasione dell’anniversario abbiamo dedicato un Primo Piano speciale a Dostoevskij con i contributi di:
Solov’ëv e Dostoevskij di P. Mauro-Giuseppe Lepori
Dostoevskij e il dramma del male di Adriano Dell’Asta
Dostoevskij nei Licei: una strada possibile di Vincenzo Rizzo
Nei Segmenti appaiono articoli su “La morte di Virgilio” di Broch, sul “Dramma dell’umanesimo ateo” di De Lubac, sull’itinerario sociopolitico di Borgese e la presentazione dell’Academy for Christian Art.
Nelle Recensioni appaiono: una ricostruzione storica degli episodi accaduti a piazzale Loreto durante la II guerra mondiale, una raccolta di saggi sull’intelligence nella storia e un testo divulgativo sulla storia della formazione della mentalità contemporanea.
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Al di là degli esaltanti successi sportivi di quest’estate e all’impegno per il rilancio dell’Italia dopo le pesanti restrizioni per la pandemia, è urgente riflettere sulle caratteristiche specifiche che tengono insieme il nostro popolo.
È questo il filo conduttore dei brevi e graffianti interventi dei saggi che compongono il dossier del n. 27 di LineaTempo, dedicato al tema Alla ricerca dell’identità italiana. Da Roma a Dante, dal Risorgimento all’Italia multietnica di oggi.
Abbiamo rivisitato tanti luoghi comuni, per andare al di là del mito di una “storia sbagliata” del nostro paese e far emergere la tensione all’unità culturale e linguistica che precede l’unificazione politica risorgimentale, mostrando le radici antiche di una unità pluriforme capace di illuminare il presente.
Danilo Zardin – Dal retaggio antico alla piena modernità: l’identità italiana nel flusso della storia
Milena Raimondi – Italiam quaero patriam. Geografia, storia e identità dell’Italia antica dai Greci ai Romani
Elena Landoni – Dante padre della lingua italiana
Luca Ceriotti – L’Italia in punta di pennello
Giampaolo Pignatari – Letteratura e pluralismo nella lingua italiana: da Dante a Manzoni
Paolo M.G. Maino – La tensione storica tra l’italiano ideale e le variazioni linguistiche regionali
Andrea Caspani – La “storia-mosaico” dell’unità politica italiana
Giorgio Paolucci – Quale identità nell’Italia multietnica?
Si segnala inoltre il Percorso culturale e didattico su Sant’Anselmo e la filosofia medievale.
Nei Segmenti appaiono articoli su von Balthasar, sulle anticipazioni del pensiero cristiano nella cultura romana e sull’odissea di una Divisione italiana in Montenegro durante la II guerra mondiale.
Nelle Recensioni vengono presentati la raccolta di scritti balthasariani su Claudel, una nuova edizione dell’autobiografia di s. Teresa d’Avila e un testo sul “mito della rivoluzione” nella storia d’Italia nel Novecento.
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